Criminal Profiling di Elisandro Don Anjos Costa
Di origine Brasiliana AVEVA CHIESTO RIFUGIO POLITICO NEL NOSTRO PAESE SI DICEVA PERSEGUITATO PER LE SUE PREFERENZE SESSUALI.
«IL BINOMIO sesso-denaro attira molto i ragazzini d’oggi. È in grado di bypassare le resistenze dei più giovani, anche di quelli appartenenti a famiglie prive di criticità, perché offre la possibilità di fare sesso in modo facile e di ottenere anche un rendiconto economico per soddisfare i propri sfizi». È dettagliata e completa l’analisi che fa Roberta Bruzzone sulla squallida vicenda che ha portato all’arresto di Elisandro Dos Anjos Costa, il brasiliano 40enne accusato di aver abusato di decine di minorenni. La nota criminologa e psicologa forense, vicepresidente della onlus
La Caramella Buona e volto noto della televisione, spesso ospite di Bruno Vespa a ‘Porta a Porta’, ha tracciato un profilo psicologico del pedofilo, estendendo la riflessione anche sui ragazzini vittime dell’uomo.
«Si tratta di un predatore preferenziale – spiega Bruzzone – ovvero uno di quei soggetti perversi che riescono a fare, nell’arco di una vita, un numero di vittime impressionanti.
Infatti, secondo me, i casi reali sono molto di più di quelli contestati.
Una trentina in dieci anni sono troppo pochi. Rappresentano, a mio dire, solo il 10% del totale. È una persona molto consapevole di sè, con una capacità di pianificazione notevole
ed estremamente abile nel manipolare i ragazzini. Aveva le idee molto chiare sulla fascia d’eta e sulle caratteristiche fisiche che dovevano avere. Si tratta di minori in fase prepuberale,
che poi abbandonava quando iniziavano a manifestare tratti sessuali tipici dello sviluppo».
UN ALTRO aspetto della vicenda riguarda il fatto che il 40enne attraesse questi innocenti vestendosi da donna. «Ha un disturbo di identità di genere – specifica la psicologa –. Tecnicamente si tratta di un transgender con gusti particolari nei confronti dei giovanissimi. Aveva lineamenti femminili e facilità a camuffarsi. Insomma, era apparentemente una donna. Questo agevolava l’attività predatoria. Il resto va dà sé. Pagava per fare sesso: una prospettiva irresistibile per alcuni di questi minorenni che cadevano nel tranello. Poiché erano veramente convinti che si trattasse di una donna. Se avessero saputo la vera natura dell’adescatore, non avrebbero accettato. Un aspetto inquietante, però, è che nessuno abbia segnalato l’attività che si svolgeva in quell’appartamento. Lui non ne faceva certo mistero, poiché lanciava soldi dalla finestra. Inoltre, si formava la fila di ragazzini sotto l’abitazione, in orario di scuola. È difficile non notare una situazione del genere».
LA COSA forse più preoccupante, ora, è lo sviluppo psicofisico di questi adolescenti. «Molti di loro erano convinti di fare sesso con una donna – ribadisce la criminologa –. Hanno perciò avuto contatti con un adulto che li ha ingannati, sfruttati e mercificati per un periodo prolungato. Andranno sostenuti e aiutati, consiglio alle famiglie di sottoporli a un percorso di recupero perché un’esperienza di questo genere li avrà segnati negativamente, essendo stati a contatto con una dimensione perversa in maniera troppo precoce. Non è detto che possano diventare anch’essi
predatori, una volta cresciuti, però potrebbero mostrare deficit a livello della sfera affettiva e sessuale». La Caramella Buona offre sostegno gratuito alle vittime di abusi.