Intervista del 22 giugno 2017
Accoltella stupratore bengalese, Bruzzone: “Caso unico, lucidità da vera scout”
Un bengalese di 30 anni ha provato a violentare una ragazzina di 16 anni a Roma nel quartiere Montesacro, ignorando però che la giovane, per altro appartenente ad un gruppo scout non sarebbe rimasta a guardare. Infatti, tirato fuori un coltellino si è difesa colpendo l’aggressore e ferendolo. Un caso che naturalmente sta facendo molto discutere anche se, stavolta, l’abilità e la prontezza d’azione di questa ragazza seppur minorenne hanno evitato il peggio. L’uomo ferito è ora piantonato in ospedale. Intelligonews ha chiesto un commento alla criminologa Roberta Bruzzone.
Che effetto le ha fatto leggere questa notizia? Come giudica il comportamento di questa ragazzina?
“Nel momento in cui subisci un’aggressione a sfondo sessuale e riesci a difenderti anche in maniera efficace direi che questo è molto positivo: penso che non ci sia nulla di censurabile nel comportamento di questa ragazza che si è difesa con ciò che aveva a disposizione. Per una volta tanto a finire in ospedale è l’aggressore”.
La giovane potrebbe ora subire delle conseguenze per aver ferito l’aggressore?
“Mi pare che qui non ci siano dubbi sul fatto che si è trattato di legittima difesa. Se non è legittima difesa questa, mi dica lei quando e come si dovrebbe configurare”.
In una situazione del genere quanto coraggio ci vuole a reagire?
“Questa ragazza ha dimostrato una struttura caratteriale sorprendente, con una capacità straordinaria di mantenersi perfettamente lucida e cogliere la giusta opportunità per potersi difendere in maniera efficace. Struttura caratteriale che non è certamente comune. Normalmente la vittima si paralizza sperando che tutto finisca il primo possibile. Reazioni di questo tipo sono molto rare purtroppo, quindi ritengo che questa ragazzina sia molto coraggiosa nella vita e soprattutto grintosa”.
Per altro sembra che appartenga agli scout. Questo può aver influito sul modo di reagire?
“Credo proprio di sì. Come vede quel tipo di approccio educativo alla fine ha pagato”.