Omicidio di Janira, Alamia giudicato capace di intendere e volere: sarà processato
Savona – Alessio Alamia sarà processato per l’omicidio dell’ex fidanzata Janira D’Amato. La perizia eseguita dal dottor Gabriele Rocca ha giudicato pienamente capace di intendere e volere (e di conseguenza imputabile) il diciannovenne che attualmente è in carcere per aver ucciso la ragazza con cinquanta coltellate lo scorso 7 aprile.
L’esito della perizia psichiatrica è stato depositato ieri mattina in tribunale a conclusione dell’incidente probatorio che si è discusso davanti al gip Maurizio Picozzi. In aula, oltre al difensore di Alamia, l’avvocato Laura Razetto di Genova, e ai legali della famiglia di Janira D’Amato, gli avvocati Simone Mariani e Fabrizio Biale, erano presenti anche la nota criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, che è stata nominata consulente proprio dai famigliari della vittima, il dottor Gianluigi Rocco, consulente del pm, e la dottoressa Camilla Maberino, psichiatra e consulente della difesa.
L’udienza non è stata particolarmente articolata: tutte le parti hanno sostanzialmente concordato sulla conclusione del perito nominato dal gip che ha certificato la capacità di intendere e volere di Alamia. Ora gli atti tornano al pm Elisa Milocco che dovrà firmare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, l’atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio. Appurato che l’omicida è imputabile, l’unico nodo ancora da sciogliere è quello legato all’accusa che gli sarà mossa: non è da escludere che gli venga contestato il reato di omicidio volontario premeditato. Secondo quanto trapela, alla luce della perizia sui supporti informatici del ragazzo, ma anche di altri accertamenti investigativi, sembra che possano esserci i presupposti per contestare l’aggravante della premeditazione. Per saperlo, bisognerà attendere la notifica del fine indagine.
Al termine dell’incidente probatorio i legali della famiglia di Janira, gli avvocati Mariani e Biale hanno commentato: «Siamo pienamente soddisfatti per l’esito della perizia oltre che del lavoro del nostro consulente di parte (la dottoressa Bruzzone) che ci sta assistendo con altissima professionalità e disponibilità». L’esperta di criminologia non si è limitata a seguire lo svolgimento della perizia, ma sta anche analizzando in dettaglio altri aspetti della terribile vicenda, per ricostruire nella maniera più dettagliata possibile lo scenario nel quale si è verificato il delitto. Secondo la ricostruzione della Procura, Alamia aveva brutalmente aggredito l’ex fidanzata nel suo appartamento in piazzetta Morelli a Pietra Ligure uccidendola con un coltello la cui lama era lunga circa 12 centimetri, colpendola con fendenti al collo, sulle spalle, al viso, ma anche alla testa. Il medico legale aveva anche accertato come Janira avesse tentato in ogni modo di difendersi dalle coltellate, ma senza riuscirci.
Fonte: ilsecoloxix.it