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Cassazione assolve Jessica Pulizzi. Bruzzone: “Quel ladro di bambini voleva solo Denise”

Intervista del 20 aprile 2017

Cassazione assolve Jessica Pulizzi. Bruzzone: “Quel ladro di bambini voleva solo Denise”

La Cassazione ha confermato l’assoluzione di Jessica Pulizzi, la sorellastra accusata di aver rapito la piccola Denise Pipitone nel 2004. “Se hanno colpito me possono farlo con chiunque”, ha commentato la madre di Denise, Piera Maggio. I supremi giudici della quinta sezione penale hanno dunque respinto il ricorso della procura della Corte di Appello di Palermo contro l’assoluzione di Jessica emessa un anno e mezzo fa. “Lancio un appello a tutti gli italiani perché stiano attenti. Se, come ha stabilito la Corte, la vicenda del rapimento di Denise non è una faida familiare, significa che c’è un ladro di bambini in giro”, ha detto Maggio. La sentenza era prevedibile? Cosa c’è dietro alla scomparsa di Denise, risalente ormai a 13 anni fa? IntelligoNews lo ha chiesto alla nota criminologa Roberta Bruzzone…

Si aspettava questa sentenza?
“Sì, era ampiamente prevista. Jessica Pulizzi è stata assolta sia in primo che in secondo grado, quindi quando in Cassazione arrivi con una doppia assoluzione senza elementi probatori univoci, la conferma è prevedibile. Di questo ne ho parlato anche qualche settimana fa, era lo scenario più verosimile…”.

Piera Maggio ha detto che “se non c’è una faida familiare, vuol dire che c’è un ladro di bambini in giro”, invitando gli italiani a stare attenti.
“Un ladro di bambini c’è sicuramente, a prescindere che sia o meno una faida familiare. Più in generale concordo con Piera Maggio nell’individuare una matrice molto vicina a lei e alla bambina come genesi della decisione di rapirla. Non credo che su questo ci possano essere grandi dubbi. Il problema è circostanziare in maniera solida e univoca il quadro probatorio”.

Non si è riusciti a farlo?
“Purtroppo in questa vicenda sono avvenute troppe cose non corrette, l’indagine non è stata svolta secondo me con la necessaria tempestività. Alcune informazione rilevanti sono emerse successivamente, su iniziativa di Piera Maggio e dei suoi consulenti. C’era tutta una serie di informazioni non considerate. Questo fu molto importante per portare Jessica Pulizzi davanti ai giudici, ma purtroppo non è bastato”.

Quando una mamma dopo 13 anni invita gli italiani a stare attenti, lei da criminologa in che modo consiglia di farlo?
“Immagino che quella di Piera Maggio sia una provocazione. Lei sa benissimo che il rischio che ha corso sua figlia non lo corrono gli altri bambini italiani. Del resto in questi 13 anni non abbiamo visto chissà quanti sequestri di bambini. Evidentemente il ladro di bambini era interessato solo a Denise”.

Gli scenari in questi casi vanno dal rancore alla vendetta, senza però dimenticare il traffico di organi. Lei come la vede?
“In questo caso escluderei quest’ultima ipotesi. Da criminologa le posso dire che quando avvengono vicende di questo tipo solitamente il sequestratore, e purtroppo spesso l’assassino, è molto vicino alla famiglia della vittima. Escludo dunque sia questa ipotesi che quella del furto di bambini, come l’ho sempre fatto per un altro caso noto che è quello di Angela Celentano”.