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Roberta Bruzzone: “Annamaria Franzoni lucida assassina, c’è una telefonata che lo dimostra

Roberta Bruzzone: “Annamaria Franzoni lucida assassina, c’è una telefonata che lo dimostra”

Annamaria Franzoni è una donna libera. Condannata nel 2008 a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele di tre anni, ucciso a Cogne il 30 gennaio 2002, nelle scorse settimane è stata informata dal Tribunale di sorveglianza di Bologna che la sua pena è espiata, con mesi di anticipo rispetto alle previsioni, potendo usufruire di molti giorni di liberazione anticipata per la buona condotta

Da giugno 2014 era in detenzione domiciliare a Ripoli Santa Cristina, sull’Appennino bolognese.
Franzoni, che si è sempre proclamata innocente, era stata condannata in via definitiva la sera del 21 maggio 2008, quando la Corte di Cassazione confermò la sentenza della Corte di appello di Torino.

I 16 anni di pena sono stati ridotti a meno di 11 grazie a tre anni di indulto e ai giorni concessi di liberazione anticipata: è possibile ottenere fino a 45 giorni ogni semestre di detenzione, considerando anche quella domiciliare.

Opinione pubblica spaccata, dunque. Non ha invece nessuno dubbio la criminologa Roberta Bruzzone contattata da il24.it

“Ci sono tre gradi di giudizio. E’ colpevole. E’ una persona che ha commesso un omicidio brutale. Sicuramente con un dolo di impeto. Ha distrutto la testa al figlio. Lo ha fatto consapevolmente. Ha depistato ogni occasione possibile, partendo dalla chiamata al 118. Quindi per quello che mi riguarda è responsabile. Siamo partiti da una pena di 30 anni, per poi arrivare ad uno sconto di pena: 6 anni in carcere e altri 5 a casa ai domiciliari. Per la gravità del reato, le è andata più che bene”.

In effetti 11 anni per un delitto del genere sono pochi, ad altri è andata peggio…

Il discorso è che giuridicamente bisogna applicare delle regole: considerare, cioè, l’indulto, i permessi premio e così via. Ha scontato quindi la metà della pena definitiva comprensiva di tutti gli sconti. Sicuramente rispetto ad altri detenuti, ha avuto una condanna soft. E’ stata però una detenuta modello. Non ci sono mai stati problemi.

L’avvocato Taormina, il suo secondo avvocato asserisce che l’inchiesta è stata fatta male. Non c’è la possibilità che a commettere l’omicidio sia stata un’altra persona?

Non credo. Non c’è nessuna possibilità. Il pigiama indossato dall’aggressore al momento dei colpi non lascia spazio a dubbi. Ed è inverosimile che qualcun’altro possa essere entrato in casa in tempi così brevi. Consideri poi che lei nella chiamata al 118 omette di riferire che il bambino abbia la testa fracassata. E credo che il caso Cogne sia tutto in quella telefonata.

Quindi era lucida al momento dell’assassinio

Lucidissima. Era capace di intendere e di volere. Nella perizia di secondo grado è stata dichiarata semi inferma, ma la Cassazione ha ritenuto di prendere in considerazione la valutazione dei periti perché quanto stato poi riferito non si conciliava con il fatto.

Fonte: Il24.it