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Stupro Milano, Bruzzone: “Siamo tornati all’epoca del mostro di Firenze”

Stupro Milano, Bruzzone: “Siamo tornati all’epoca del mostro di Firenze”

 

Nuovo caso di rapina con stupro a Milano, parla a Lo Speciale la criminologa Roberta Bruzzone. Due ragazzi, lui 22 anni, lei 19, sono stati aggrediti verso mezzanotte in via Chopin periferia sud di Milano. Secondo quanto riferito agli inquirenti sarebbero stati rapinati di soldi e cellulari e minacciati con una pistola. Poi lui sarebbe stato pestato e lei stuprata. Uno scenario identico si era verificato la notte del 4 giugno 2005 nello stesso luogo ad opera di un branco di giovani romeni poi arrestati. Gli investigatori avrebbero fermato un colombiano sospettato di essere il sudamericano descritto dalle vittime come l’autore della rapina e della violenza sessuale e che sarebbe poi fuggito a bordo dell’auto della coppia.

Quello della coppietta di Milano non è il primo caso. Sta diventando sempre più frequente l’abbinamento rapina-stupro?

“C’è un’escalation di fatti criminali del genere che denotano soprattutto la volontà da parte di chi li compie di esercitare potere sugli altri. Rapina e stupro in questo contesto sono le facce della stessa medaglia, ossia uno strumento con cui far sentire l’altro impotente, violandolo sotto ogni punto di vista. Ecco perché i due elementi sempre più spesso si accompagnano. Va considerato poi che molti dei soggetti che compiono certi tipi di reato sono molto giovani e agiscono quasi sempre sotto effetto di stupefacenti. Un mix letale che porta a scatenare oltre all’eccitazione per l’atto criminale, in questo caso la rapina, anche un’eccitazione di matrice sessuale”.

Quella via in passato era stata già teatro di una vicenda analoga. Cosa consiglierebbe alle coppie che potrebbero trovarsi in certe situazioni?

“Guardi, qui siamo tornati indietro, all’epoca dei delitti del mostro di Firenze, quando appartarsi in luoghi isolati poteva diventare fatale. Oggi siamo nella stessa situazione. E’ dunque necessario evitare di cercare l’intimità in certi luoghi, per di più di notte, sapendo che il più delle volte vengono battuti da malintenzionati proprio con l’obiettivo di far cadere in trappola le persone“

Si può fare ricorso all’utilizzo di adeguati strumenti difensivi?

“Certamente non si può consigliare di girare armati a chi non ha titolo. Non credo poi che altri strumenti possano servire a molto in certe situazioni, specie quando si ha di fronte un soggetto armato. Consiglierei di appartarsi in luoghi più protetti. Se non c’è un’abitazione disponibile meglio privilegiare posti in grado di offrire comunque una maggiore privacy ma senza attirare nel contempo l’attenzione di altri. Spesso infatti queste zone proprio per il fatto di essere isolate e dunque ideali per chi vuole appartarsi in solitudine, sono tenute d’occhio e presidiate da questi branchi, pronti ad entrare in azione proprio per esercitare il loro potere, sia con la violenza che con lo stupro. E quando si diventa prede di questi soggetti è molto difficile difendersi anche perché non si sa mai come potrebbero reagire”.

Secondo quanto riportato dai media, la ragazza avrebbe ammesso di aver consumato un rapporto sessuale con il fidanzato prima di essere violentata e questo potrebbe rendere difficile accertare lo stupro. E’ davvero così?

“Assolutamente no. Se ha dichiarato di aver avuto rapporti sessuali con il fidanzato le tracce biologiche del ragazzo saranno contestuali e certificate. La violenza consumata dopo il rapporto comunque ha provocato un quadro molto diverso lasciando tracce biologiche di altri soggetti. Con gli strumenti oggi disponibili queste tracce si possono far emergere molto facilmente”.

 

Fonte: Lospecialegiornale.it