Ci sono anche le parole della criminologa Roberta Bruzzone e quelle pronunciate dall’ingegnere informatico Paolo Reali nelle motivazioni della sentenza di condanna di padre Gratien Alabi. Gli aspetti tecnici, sollevati dai consulenti di parte nominati dal legale di Mirco Alessandrini, Nicola Detti, hanno catturato l’attenzione della Corte e hanno concorso alla definizione di una sentenza che ha sposato in toto quanto ipotizzato dal pm Marco Dioni.
“Siamo contenti che con il nostro contributo siamo riusciti a sostenere la pubblica accusa – ha detto l’avvocato Detti – in particolare gli elementi cardine dell’impianto accusatorio, ovvero l’uso dei cellulari, i messaggi, il funzionamento delle celle e le letture dei tabulati. Alcuni grafici che erano stati mostrati in aula sono stati riportati all’interno delle 224 pagine. Dimostrazione questa di come, con un linguaggio chiaro ed essenziale, aspetti più complicati siano stati spiegati dando sostegno così a quanto ricostruito dal pm”.
Per quanto riguarda la criminologa Bruzzone, due pagine sono state dedicate al suo intervento: “Sono relative alla ricostruzione che ha fatto della vicenda – spiega Detti – e soprattutto a quello che sembra essere il movente che ha spinto padre Gratien”.
Intanto in questi giorni una copia delle motivazioni sarà consegnata anche al marito di Guerrina. Dopo le lacrime scese durante la lettura della sentenza, adesso potrà leggere bianco su nero i motivi della pesantissima condanna.