Intervista del 21 febbraio 2017
Omicidio Sarah Scazzi, Bruzzone lo aveva detto: “Ergastolo a Cosima e Sabrina
Roberta Bruzzone ha avuto ragione. La criminologa, nota al grande pubblico televisivo, ieri in un’intervista a IntelligoNews aveva detto con parole chiare che la Cassazione avrebbe confermato l’ergastolo per Cosima e Sabrina Misseri, condannate per l’omicidio di Sarah Scazzi. Un delitto quello di Sarah che ha riempito per anni le pagine di cronaca nera dei giornali italiani. Il ruolo di Michele Misseri, l’efferatezza dell’omicidio, la giovane età della vittima. Quel 26 agosto del 2010 è ancora noto a tanti italiani che amano leggere la cronaca nera. Un delitto che, dicevamo, ha visto cambiare il ruolo di Michele Misseri. Ieri Bruzzone, rispondendo a una domanda, ha infatti ricordato come “in questa vicenda non ha più alcun ruolo da diversi anni”.
Questa la notizia appena battuta dalle agenzie. La Cassazione ha confermato tutte le condanne per l’omicidio di Sarah Scazzi: ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano accusate di aver ucciso la 15enne. Lo ha stabilito la prima sezione penale confermando la sentenza di primo e secondo grado per l’omicidio avvenuto ad Avetrana il 26 agosto 2010. La cugina e la zia di Sarah, restano dunque in carcere dove sarà rinchiuso anche lo zio, Michele Misseri condannato a 8 anni per soppressione di cadavere.
Questa invece l’intervista del 20 febbraio 2017, a Roberta Bruzzone nella quale la criminologa si dice “certa che dalla Cassazione arriverà la conferma dell’ergastolo”.
Per il Pg Cosima e Sabrina Misseri devono avere l’ergastolo, mentre la difesa continua ad insistere sulla loro innocenza. Secondo lei perché non potrebbero arrivare spiragli dalla Cassazione? “Conosco molto bene le carte dell’inchiesta, quindi sono certa che dalla Cassazione arriverà la conferma dell’ergastolo. Quello del delitto di Avetrana è stato un processo indiziario ma solido. L’impianto accusatorio è stato confermato tanto in primo che in secondo grado in maniera molto puntigliosa ed articolata, quindi mi aspetto che la richiesta del Pg venga accolta. Per tutti”.
Il Pg ha ribadito che il movente dell’omicidio va ricercato nella rabbia di Sabrina verso Sarah accusata di essere la causa della fine della sua storia con Ivano Russo. La madre Cosima avrebbe agito da donna del Sud solidarizzando con la figlia. E’ davvero così?
“Gli ingredienti sono questi, è chiaro che si è trattato di un momento di grande rabbia, dove probabilmente si sono riversati anche rancori pregressi di Cosima Serrano per vicende passate della sua vita che avevano a che fare con la madre della vittima. Tuttavia ritengo che la causa scatenante sia stato proprio Ivano Russo”.
Otto anni a Michele Misseri. Il Pg conferma l’ipotesi accusatoria della soppressione di cadavere e non dell’occultamento come chiesto dalla difesa, fatto questo che consentirebbe all’uomo di veder scontata la pena. Non può essere contestato l’occultamento, perché Misseri il corpo lo aveva fatto sparire nella cisterna del pozzo e se non avesse acconsentito al ritrovamento probabilmente lo staremmo ancora a cercare”.
Eppure Misseri continua a ripetere di essere lui l’assassino e di aver fatto tutto da solo. Perché nessuno gli crede? Le due sentenze di primo e secondo grado hanno evitato di basarsi sulle confessioni di Misseri, sia quelle accusatorie che quelle auto accusatorie. Le sentenze si sono basate su prove solide e Misseri in questa vicenda non ha più alcun ruolo già da diversi anni. Tutte le indagini della Procura e le prove raccolte dagli inquirenti hanno escluso che possa essere lui l’assassino di Sarah, confermando come sia entrato nel delitto in una fase successiva, quella appunto della soppressione del cadavere”.
C’è chi non esclude che il professor Franco Coppi, legale di Sabrina Misseri, possa sparigliare le carte in Cassazione. Ma su cosa il penalista potrebbe puntare per ottenere un eventuale colpo di scena?” Non ho idea, non credo che Coppi possa avere grandi margini di manovra. Le risultanze dei processi e delle precedenti sentenze vanno in un’unica direzione. Quella della colpevolezza”.