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Revisione processo Guede, Bruzzone: “Perché Rudy non ha speranze. Amanda non tema”

Intervista del 02 agosto 2016

Revisione processo Guede, Bruzzone: “Perché Rudy non ha speranze. Amanda non tema”

Rudy Guede, ivoriano di 29 anni che si è sempre dichiarato innocente, ha chiesto la revisione del processo con cui è stato definitivamente condannato a 16 anni di reclusione per l’assassinio di Meredith Kercher. Per la giustizia italiana ha ucciso da solo la studentessa inglese massacrata la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre 2007 nella sua casa di Perugia. Anche se la sua condanna recita “omicidio in concorso”. Guede avrebbe avuto dei complici, che dunque sono tuttora ignoti. “Sono complice di un omicidio senza colpevoli”, dice lui. Ma cosa accadrà adesso? IntelligoNews lo ha chiesto alla criminologa Roberta Bruzzone
Si aspettava la richiesta di revisione da parte di Guede?
“La notizia non mi sorprende, era già stata da lui ampiamente anticipata durante l’intervista che rilasciò tempo fa a Franca Leosini”.
Quante sono le possibilità di successo?
“Non credo ci siano realistiche possibilità di successo. Conoscendo bene la vicenda giudiziaria e la posizione di Guede ratificata da tre gradi di giudizio, non credo ci sia spazio per poter fare una revisione. Il fatto che lui sia stato condannato in concorso con altre due persone, ritenute poi estranee alla vicenda, non toglie nulla alla sua posizione di soggetto coinvolto nella vicenda”.
Guede punta proprio su questo: condannato per omicidio in concorso da solo, non ci sono altri colpevoli. Questo è il nodo da sciogliere?
“L’elemento del concorso prescinde dalla sua responsabilità, questo è il punto. Lui comunque è stato ritenuto responsabile, che poi vi siano eventuali altri concorrenti o meno non cambia nulla sulla sua posizione. Del resto è stato lui a decidere di separare la sua posizione giudiziaria da quella degli altri due. Lui ha scelto il rito abbreviato e quindi è stato giudicato nei tre gradi di giudizio come responsabile dell’omicidio di Meredith Kercher. Ritenuto sì in concorso, ma il fatto che Amanda Knox e Raffaele Sollecito non siano stati condannati nulla toglie alla sua posizione di soggetto che nell’omicidio è stato ampiamente coinvolto in fase esecutiva”.
L’avvocato di Guede, Pietrocarlo, ha detto all’Ansa che l’obiettivo dei legali è quello di ottenere un’assoluzione per non avere commesso il fatto.
“Penso che questo tipo di strada sia completamente priva della minima possibilità di successo. Consideri quello che io ritengo un segnale: gli avvocatori storici di Guede hanno rimesso il mandato. Questo credo che la dica lunga sull’effettiva possibilità di percorrere una strada del genere, addirittura sostenendo l’assoluzione piena. Allo stato degli atti e degli elementi a carico di Guede è altamente improbabile, e voglio essere generosa…”.
Intanto Amanda Knox annuncia l’inizio della sua convivenza, pur avendo ancora l’incubo del carcere. Insomma, un annuncio quasi in contemporanea: da un lato una nuova vita, dall’altro la richiesta di un nuovo processo. Che effetto le fa?
“Amanda Knox non ha nulla da temere, così come Raffaele Sollecito. In Italia vige ne bis in idem, ossia loro sono usciti assolti dalla vicenda giudiziaria e quindi qualunque elemento dovesse nascere da una richiesta di revisione, comunque non potrebbe intaccare la loro assoluzione. La richiesta dovrà essere comunque vagliata dalla Corte d’appello di Firenze”.
Ci vorrà un mese per sapere la decisione?
“Sì, ma ripeto: non credo che la richiesta di revisione sarà accolta”.