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Loris, Bruzzone: “Panarello sola con fascette e non cavo Usb. Stival? Forse è risentimento”

Intervista del 19 luglio 2016

Loris, Bruzzone: “Panarello sola con fascette e non cavo Usb. Stival? Forse è risentimento”

La nuova udienza del processo a Veronica Panarello, accusata di aver ucciso e occultato il cadavere del figlio Loris con delle fascette elettriche, è stata caratterizzata dalla contestazione del collegio di difesa proprio sull’arma del delitto o sullo strumento utilizzato per uccidere il bambino di Santa Croce Camerina.
Secondo la perizia del medico legale Giuseppe Iuvara sarebbero state usate le fascette poi consegnate da Veronica Panarello alle insegnanti di Loris, mentre, secondo il legale della mamma, Francesco Villardita, sarebbe stato un cavo Usb.
Intanto la donna continua ad accusare il suocero Andrea Stival indicandolo come l’assassino di Loris. L’uomo nella versione della Panarello avrebbe ucciso il nipotino per evitare che potesse rivelare la relazione che aveva con la nuora dopo che lo stesso li avrebbe sorpresi insieme quella mattina. Il 26 settembre nella nuova udienza la donna rilascerà dichiarazioni spontanee.
La Procura tuttavia pare non dare credito alle accuse della donna nei confronti del nonno di Loris.
Intelligonews ha chiesto un parere in merito alla criminologa Roberta Bruzzone.
Dottoressa Bruzzone, secondo lei ci potrebbe essere del vero nelle accuse che Veronica Panarello lancia nei confronti del suocero Andrea Stival?
“Assolutamente no. Sia sotto il profilo investigativo, sia sotto quello delle telecamere, sia in base alle risultanze medico legali le accuse della Panarello sembrerebbero infondate. Tutto deporrebbe infatti per l’azione isolata della donna e quindi per la totale assenza di una seconda figura nell’omicidio. Tutto quello che la donna racconta, sia per ciò che riguarda il delitto che la successiva fase dell’occultamento del corpo, sarebbe smentito da tutte le evidenze finora emerse, frutto dell’ottimo lavoro del medico legale della Procura, dottor Giuseppe Iuvara”
E per quanto riguarda la tesi sull’arma del delitto sostenuta dai legali di Veronica?
“L’arma del delitto per me è la fascetta non il cavo Usb. Inoltre Loris non sarebbe stato sollevato prima di essere gettato nel canalone ma sarebbe stato trascinato, come dimostrano le scarpe trovate indosso al piccolo al momento del ritrovamento della salma. Non c’è alcuna possibilità a mio giudizio di coinvolgere il signor Stival in questa brutta vicenda come complice o autore dell’omicidio”.
Perché secondo lei la Panarello insisterebbe nell’accusare proprio il suocero?
“La Panarello sembrerebbe avere un quadro psicologico tratteggiato in maniera eloquente, priva di qualsiasi vizio di mente, è una persona straordinariamente lucida e capace di mentire da quel che si può percepire a distanza. Potrebbe aver messo in mezzo il suocero perché lui era a Santa Croce quella mattina e dunque sarebbe l’unico soggetto che poteva essere coinvolto. Poi non si può escludere che la donna possa avere dei motivi di risentimento nei confronti dell’uomo e possa sfruttare questa terribile vicenda per regolare i conti con lui”.