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Mamma Bossetti inseminata inconsapevolmente? Bruzzone: “Come una puntata di X-Files”

Intervista del 14 febbraio 2017

Mamma Bossetti inseminata inconsapevolmente? Bruzzone: “Come una puntata di X-Files”

Intervistata dal giornalista Vito Francesco Paglia per il programma di Luca Telese “Bianco e nero” su La7, la mamma di Massimo Bossetti, Ester Arzuffi, ha rilasciato nuove ed esclusive rivelazioni. Se da una parte la signora Ester ha confermato che mai ha tradito il marito, men che meno con Giuseppe Guerinoni, dall’altra ha fornito altre indiscrezioni parlando della sua certezza di non aver mai avuto rapporti con Guerinoni, ricordando però che una volta il suo ginecologo le aveva inserito del “pma del liquido seminale inconsapevolmente”. Era questo un liquido freddo in un epoca, l’inizio degli anni settanta in cui la inseminazione artificiale era vietata. “Io – racconta nell’intervista la Arzuffi – rimanevo incinta ma i bambini mi morivano ed il mio ginecologo mi disse di dare una mano agli spermatozoi di mio marito”. Cosa cambia dunque? IntelligoNews lo ha chiesto alla criminologa Roberta Bruzzone.
Come commenta le parole della mamma, in particolare quel liquido seminale inserito inconsapevolmente?
“Una dichiarazione inconsapevole (ride, ndr). Francamente mi sembra una posizione veramente discutibile e ai limiti dell’assurdo. Non credo sia possibile che quanto racconta questa signora sia avvenuto, non mi risulta che una persona che non chiede di essere inseminata venga inseminata a sua insaputa. Uno scenario a dir poco gravissimo. In più sottolineo che il ginecologo è morto e sepolto, guarda caso, da molti anni”.
 
Altrimenti sarebbe bastato andare dal dottore.
“Non solo, ma davanti ad accuse di questa portata è molto grave quello che è stato detto ieri sera. Guarda caso questa inconsapevole inseminazione sarebbe avvenuta con il seme di una persona che non vive a centinaia di chilometri di distanza, ma dietro l’angolo? Ed è proprio l’autista che ti porta a lavoro? Francamente penso che in certi tipi di situazioni tacere sarebbe stata la cosa migliore. Questa signora quando si è trovata ad affrontare la Corte d’assise di Bergamo si è avvalsa della facoltà di non rispondere. E per me quella sarebbe stata una scelta molto saggia anche ieri sera”.

Alla vigilia dell’appello del processo, al di là di queste dichiarazioni della mamma, è lecito aspettarsi altri elementi nuovi? “Mi preme che questa cosa venga messa bene in evidenza. A prescindere da come sia arrivato lo sperma di Guerinoni nella vagina della signora Arzuffi, scusandomi per la brutalità dei termini, ma la gravità di quanto successo ieri sera mi impone di essere chiara, non cambia assolutamente nonna. Bossetti è figlio naturale di Guerinoni e Arzuffi. Non ci sono altri soggetti nella questione. Inseminazione naturale o eterologa inconsapevole, non cambia assolutamente nulla ai fini del processo. Parlare di nuova prova è a dir poco discutibile, e mi creda mi sto trattenendo perché i termini che mi vengono in mente sono ben altri”.

Insomma, nessuna novità all’orizzonte. “Ma di cosa stiamo parlando? Ancora si cerca di accreditare l’ipotesi che non essendo stato ritrovato il mitocondriale, allora la madre di Bossetti potrebbe non essere la Arzuffi? Ricordo a questi signori che il Dna nucleare individua entrambe le linee di sangue, materna e paterna, e che c’è una piena identificazione in relazione al signor Bossetti perché il suo Dna e quello di ‘ignoto 1’ sono lo stesso profilo genetico. “Ignoto 1″ e Massimo Giuseppe Bossetti hanno i medesimi genitori che sono Guerinoni e Arzuffi. Finiamola di accreditare ipotesi che potrebbero trovare spazio giusto in una puntata di X-Files, ma alla prima edizione”.
La colpa è dunque dei giornalisti?
“Ieri ho guardato il programma di Telese, l’intervista è stata condotta bene da Vito Paglia. Il problema non è il giornalista che ha intervistato Arzuffi, è quello che è successo in studio che ritengo sconcertante. Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Sostenere che questo tipo di scenario possa in qualche modo rappresentare una nuova prova… non sono un genetista, ma di genetica ne mastico da vent’anni. Questa è una strada senza uscita, e sono generosa. Se questo è il meglio che pensano di poter fare per il processo di appello e sperare che si apra l’istruttoria su un punto del genere, temo che siano veramente speranze fondate sul nulla”.